Le donne dipinte dal Beato Angelico sono sorprese dall’annuncio dell’Angelo, ma rese di nuovo certe dell’amicizia di Gesù che le avrebbe accompagnate nella vita.
Ci sono dei momenti in cui la Chiesa ci sembra così affaticata e stretta d’assedio che noi stessi – che la amiamo perchè ne siamo parte viva – patiamo il suo stesso avvilimento, impotenti, sentendoci inadeguati o impossibilitati a fare ciò che sembra necessario.
Ma poi accade sempre qualcosa di nuovo. Scompigliando le previsioni e le nostre stesse attese, la Chiesa ci appare improvvisamente capace di superare se stessa. È
questo che avviene ancora oggi. Era già accaduto 2000 anni fa agli amici di Gesù: delusi e feriti dalla loro stessa paura, appena sentono la notizia della resurrezione del Signore corrono al sepolcro e a loro, primi tra tutti, viene rivelato che quel Gesù che avevano seguito, che aveva affascinato le loro vite e che essi avevano abbandonato sulla strada della croce, aveva vinto la morte ed era risorto.
Incerti prima e rassicurati poi, forti della certezza che Gesù risorto era con loro, superando ogni paura hanno affrontato il mondo per annunciare che Gesù è la salvezza.
Non è forse di questo che abbiamo bisogno anche noi, resi così incerti e pieni di ansia per un futuro che fatichiamo a immaginare buono per noi e per i nostri figli?
Come dice Papa Francesco, è un cammino da fare insieme, da fratelli e amici, che non su di sè, ma sul Signore Risorto e vivo confidano. Come le donne dipinte dal Beato Angelico: sorprese dall’annuncio dell’Angelo e però rese di nuovo certe dell’amicizia di Gesù che le avrebbe accompagnate nella vita. Noi come loro. Buona Pasqua.
don Mario, don Giorgio, don Gabriele