PASQUA DI RESURREZIONE
«Le disse Gesù:
“Donna, perché piangi? Chi cerchi?”» (Gv 20, 15)
Nel Vangelo di Giovanni la prima parola di Gesù, rivolta ai primi discepoli, è: «Che cosa cercate?». Così nelle sue prime parole il Risorto domanda a Maria: «Chi cerchi?». Dio inizia sempre dal risvegliare le nostre attese, dall’interrogare i nostri desideri più profondi, portando alla luce ciò che si muove nel cuore. È quello il nostro punto di contatto possibile con Dio, quella ricerca è il segno della presenza di Dio in noi, quella sete di infinito che ci contraddistingue. Una sete che non è mai morta del tutto, perché il Risorto che vive in noi la terrà sempre in vita sino all’ultimo.
Riflessione sulla Pasqua Papa Francesco
Primo: l’annuncio. Lì c’è un annuncio: il Signore è risorto. Quell’annuncio che dai primi tempi dei cristiani andava di bocca in bocca; era il saluto: il Signore è risorto. E le donne, che sono andate per ungere in corpo del Signore, si sono trovate davanti ad una sorpresa. La sorpresa … Gli annunci di Dio sono sempre sorprese, perché il nostro Dio è il Dio delle sorprese. È così fin dall’inizio della storia della salvezza, dal nostro padre Abramo, Dio ti sorprende: “Ma, vai, vai, lascia, vattene dalla tua terra e va”. E Sempre c’è una sorpresa dietro l’altra. Dio non sa fare un annuncio senza sorprenderci. E la sorpresa è ciò che ti commuove il cuore, che ti tocca proprio lì, dove tu non lo aspetti.
Secondo: la fretta. Le donne corrono, vanno di fretta a dire: “Ma, abbiamo trovato questo!”. Le soprese di Dio ci mettono in cammino, subito, senza aspettare. E così corrono per vedere. E Pietro e Giovanni corrono. I pastori, quella notte di Natale, corrono: “Andiamo a Betlemme a vedere questo che ci hanno detto gli angeli”. E la Samaritana, corre per dire alla sua gente: “Questa è una novità: ho trovato un uomo che mi ha detto tutto quello che io ho fatto”. E la gente sapeva le cose che questa aveva fatto. Anche oggi succede. Nei nostri quartieri, nei villaggi quando succede qualcosa di straordinario, la gente corre a vedere. Le sorprese, le buone notizie, si danno sempre così: di fretta. Nel Vangelo c’è uno che si prende un po’ di tempo; non vuole rischiare. Ma il Signore è buono, lo aspetta con amore, è Tommaso. “Io crederò quando vedrò le piaghe” dice. Anche il Signore ha pazienza per coloro che non vanno così di fretta.
L’annuncio-sorpresa, la risposta di fretta e il terzo che io vorrei dirvi oggi è una domanda: “E io? Cosa dice a me la sorpresa? Giovanni e Pietro sono andati di corsa al sepolcro. Di Giovanni il Vangelo ci dice: “Credette “
II domenica di Pasqua: la Divina Misericordia
Il tempo pasquale si conclude a Pentecoste, che per S. Agostino è il tempo che anticipa la beatitudine dell’eternità. Papa Francesco così si esprime: “Pasqua: il Signore è come il fiore di mandorlo, il primo fiore di primavera. Prima che vengano gli altri fiori, c’è Lui: Lui che aspetta. Il Signore ci aspetta e quando noi lo cerchiamo, troviamo questa realtà: che è Lui ad aspettarci per accoglierci, per darci il suo amore”
La seconda domenica dopo la Pasqua è stata istituita da Giovanni Paolo II come la domenica della Misericordia. Gesù, tramite Santa Faustina Kowalska, ha dato un messaggio semplice e concreto all’umanità. I tre punti cardini del messaggio sono: la festa della Misericordia, la coroncina e l’immagine ormai nota, con i due raggi bianco e rosso; segno del Battesimo e dell’Eucaristia.
Santa Faustina scrisse nel suo Diario che la misericordia è il più grande attributo di Dio. La misericordia e la giustizia di Dio non si contrappongono ma si completano. Dio è giusto perché è misericordioso.
In Dio la misericordia e la giustizia si sono baciate, come afferma il salmo 84: “Misericordia e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno. La verità germoglierà dalla terra e la giustizia si affaccerà dal cielo”.
PREGHIERA A MARIA
Regina coeli, laetare, alleluia!
Quia quem meruisti portare, alleluia!
Resurrexit sicut dixit, alleluia!
Ora pro nobis Deum, alleluia!
- Gaude et laetare, Virgo Maria, alleluia.
R. Quia surrexit Dominus vere, alleluia.
Preghiamo:
O Dio che nella gloriosa resurrezione del tuo Figlio hai ridonato la gioia al mondo intero, per intercessione di Maria Vergine concedi a noi di godere la gioia senza fine della vita eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Gloria al Padre.