Battesimo di Gesù
«Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?» (Mt 3, 14)
Gesù viene per salvare tutti, ma si presenta all’inizio della sua missione come uno che ha bisogno, che si confonde nella folla dei poveri. Giovanni Battista rimane interdetto, disorientato, come se i conti non tornassero, come se il mondo si stesse capovolgendo.
È solo l’inizio.
Tutto Gesù sarà una sorpresa.
Non presenterà un Dio più forte e più potente di tutti, ma un Dio che dona tutto e attende solo di essere amato.
Dio non è per nulla come ce lo immaginiamo con il nostro buon senso. È tutta un’altra cosa.
È l’Amore.
Messaggio di Papa Francesco a Natale
25 dicembre 2022
Il Signore Gesù, nato dalla Vergine Maria, porti a tutti voi l’amore di Dio, sorgente di fiducia e di speranza; e porti insieme il dono della pace, che gli angeli annunciarono ai pastori di Betlemme: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama» (Lc 2,14). In questo giorno di festa volgiamo lo sguardo a Betlemme. Il Signore viene al mondo in una grotta ed è adagiato in una mangiatoia per gli animali, perché i suoi genitori non hanno potuto trovare un alloggio, malgrado per Maria fosse ormai giunta l’ora del parto. Viene tra noi nel silenzio e nell’oscurità della notte, perché il Verbo di Dio non ha bisogno di riflettori, né del clamore delle voci umane. Egli stesso è la Parola che dà senso all’esistenza, Lui è la luce che rischiara il cammino. «Veniva nel mondo la luce vera – dice il Vangelo –, quella che illumina ogni uomo» (Gv 1,9).
Gesù nasce in mezzo a noi, è Dio-con-noi. Viene per accompagnare il nostro vivere quotidiano, per condividere tutto con noi, gioie e dolori, speranze e inquietudini. Viene come bambino inerme. Nasce al freddo, povero tra i poveri. Bisognoso di tutto, bussa alla porta del nostro cuore per trovare calore e riparo.
Come i pastori di Betlemme, lasciamoci avvolgere dalla luce e andiamo a vedere il segno che Dio ci ha dato. Vinciamo il torpore del sonno spirituale e le false immagini della festa che fanno dimenticare chi è il festeggiato. Usciamo dal frastuono che anestetizza il cuore e ci induce a preparare addobbi e regali più che a contemplare l’Avvenimento: il Figlio di Dio nato per noi.
Fratelli, sorelle, volgiamoci a Betlemme, dove risuona il primo vagito del Principe della pace. Sì, perché Lui stesso, Gesù, Lui è la nostra pace: quella pace che il mondo non può dare e che Dio Padre ha donato all’umanità mandando nel mondo il suo Figlio.
Riflessione sull’Epifania
Giovanni Paolo II
La bellezza del quotidiano
“Il Tempo ordinario ricorda che la vita cristiana è una continua memoria rinnovata della pasqua. Nulla può restare fuori dalla grazia di Cristo: affetti e doti, beni e scelte, lavoro e festa, gioie e fatiche, malattia e morte. Tutto ne viene segnato profondamente. Il mistero pasquale è troppo denso per essere assimilato in poche settimane: occorrono tempi lunghi e varie mediazioni per accoglierlo come regola di vita e criterio di giudizio, forza di azione e certezza di futuro.
Infatti, il cristianesimo non è un insieme di riti o di idee ma un incontro che cambia tutta la vita.
Per la chiesa d’occidente il martirio può consistere nel cammino di conversione e di fedeltà al Signore nelle piccole realtà e situazioni quotidiane.
Ogni domenica i fedeli si fermano attorno a Cristo vittorioso per ritrovare la forza di affrontare in modo cristiano una nuova settimana di vita. Di qui l’importanza di riscoprire il senso della “festa” cristiana come punto trasformante di un’esistenza che diversamente trascorre nel grigiore e nella banalità.
È sorprendente l’esempio di Gesù che per trent’anni conduce un’esistenza qualunque tra lavoro e casa, famiglia e amici. Anche il suo ministero è caratterizzato da incontri non eccezionali o eroici, quasi per sottolineare il valore del quotidiano. Gesù educa a cogliere la «perla preziosa» insita nella realtà, uscita buona dalle mani del Creatore, e nella persona umana, dotata del sigillo del soffio stesso di Dio: il tutto rigenerato dalla pasqua.
Il Tempo ordinario è il più adatto a mostrare una fede amica dell’uomo, a testimoniare cioè la bellezza di essere cristiani in un’epoca in cudiffusa l’opinione che il cristianesimo sia qualcosa di faticoso e di opprimente da vivere”
AVVISI 8 gennaio 2023
Si concludono con la festa del Battesimo di Gesù le feste di Natale: rimane nel cuore come per Maria il desiderio di trattenere la grandezza di questo mistero, di riviverlo ogni giorno e di testimoniarlo con la vita.
- Riprende oggi la messa delle ore 17.30. Nel pomeriggio alle 16.45 in Chiesa benediremo tutti i nostri bambini e ragazzi. Concluderemo così il tempo Natalizio chiedendo l’aiuto del Signore per il nuovo anno.
- Riprendono in settimana tutte le attività della parrocchia a partire dal catechismo dei bambini e tutti gli altri incontri
- Riprende lunedì 9 gennaio il Corso per i fidanzati: gli incontri si svolgono nella Sala Veronelli a partire dalle ore 21.00
Preghiera a Gesù bambino
Gesù, rimani in me.
Allora risplenderò del tuo splendore
e potrò fare da luce per gli altri.
Ma questa luce avrà la sua sorgente unicamente in te, Gesù, e non ne verrà da me neppure il più piccolo raggio:
sarai tu a illuminare gli altri servendoti di me.
(John Henry Newman)