«Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia» (Gv 8, 56)
Nel culmine della diatriba, Gesù esce con questa frase formidabile che raccoglie l’ansia di pienezza di quasi due millenni di storia del popolo di Israele. Abramo, padre della nostra fede, era sicuro che Dio avrebbe mantenuto la promessa e poteva gioirne in anticipo, anche se non poteva certo immaginare come si sarebbe realizzata. Gesù è il nome di quella speranza e supera sconfinatamente ogni previsione, ogni attesa. E ce ne accorgiamo ogni volta che, ascoltando la Sua Parola, e soprattutto vivendola, sperimentiamo che questa è La vita, non un’altra.
Riflessione Abramo, padre nella fede
E’ proprio su Abramo, che vorrei soffermarmi e soffermare la nostra attenzione, perché è lui la prima grande figura di riferimento per parlare di fede in Dio: Abramo il grande patriarca, modello esemplare, padre di tutti i credenti.
La Lettera agli Ebrei lo presenta così: «Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava. Per fede, egli soggiornò nella terra promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa. Egli aspettava infatti la città dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso» (11,8-10).
Che cosa chiede Dio a questo patriarca? Gli chiede di partire abbandonando la propria terra per andare verso il paese che gli mostrerà, «Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò» (Gen 12,1).
Come avremmo risposto noi a un invito simile? Si tratta, infatti, di una partenza al buio, senza sapere dove Dio lo condurrà; è un cammino che chiede un’obbedienza e una fiducia radicali, a cui solo la fede consente di accedere.
Ma il buio dell’ignoto è rischiarato dalla luce di una promessa; Dio aggiunge al comando una parola rassicurante che apre davanti ad Abramo un futuro di vita in pienezza: «Farò di te una grande nazione e ti benedirò, renderò grande il tuo nome… e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra» (Gen 12,2.3).
Abramo è benedetto perché, nella fede, sa discernere la benedizione divina andando al di là delle apparenze, confidando nella presenza di Dio anche quando le sue vie gli appaiono misteriose.
Riflessioni sulla quaresima: il digiuno
Il digiuno significa l’astinenza dal cibo, ma comprende altre forme di privazione per una vita più sobria. Esso “costituisce un’importante occasione di crescita”, scrive papa Francesco nel Messaggio per la Quaresima, perché “ci permette di sperimentare ciò che provano quanti mancano anche dello stretto necessario” e “ci fa più attenti a Dio e al prossimo” ridestando “la volontà di obbedire a Dio che, solo, sazia la nostra fame”.
Il digiuno è legato poi all’elemosina. San Leone Magno insegnava in uno dei suoi discorsi sulla Quaresima: “Quanto ciascun cristiano è tenuto a fare in ogni tempo, deve ora praticarlo con maggiore sollecitudine e devozione, perché si adempia la norma apostolica del digiuno quaresimale consistente nell’astinenza non solo dai cibi, ma anche e soprattutto dai peccati. A questi doverosi e santi digiuni, poi, nessuna opera si può associare più utilmente dell’elemosina, la quale sotto il nome unico di “misericordia” abbraccia molte opere buone”. Così il digiuno è reso santo dalle virtù che l’accompagnano, soprattutto dalla carità, da ogni gesto di generosità che dona ai poveri e ai bisognosi il frutto di una privazione.
AVVISI 3 marzo
1.Quaresima
Continuiamo a vivere con fedeltà la quaresima seguendo l’invito che ci viene dalla Chiesa: preghiera, penitenza e carità. Vi ricordiamo la messa anche quotidiana, la partecipazione alla Via Crucis il Venerdì e gli incontri di quaresima del venerdì.
2.Amici Sala Frassati
Ricordiamo che per gli amici anziani della Sala Frassati ogni mercoledì alle 16.30 c’è un incontro di lettura sui testi di Guareschi mentre il giovedì con don Mario un momento di catechesi sui testi biblici. Venerdì 8 marzo alle h. 15,30 Via Crucis, seguirà la visione di un Film
3. Pellegrinaggio. Mercoledì 13 ci sarà un ritiro quaresimale con un pellegrinaggio al Santuario di Santa Gianna Beretta Molla a Mesero e nel pomeriggio, dopo pranzo, la preghiera del Rosario al Santuario di Corbetta. Orari, costi e iscrizioni in segreteria.
4. INCONTRI DI QUARESIMA
Il terzo incontro di quaresima avrà a tema la luce che illumina l’esistenza come ha reso possibile a vista al cieco del Vangelo. Ci guideranno nella riflessione don Giovanni Casalin con un commento al vangelo di Giovanni e una testimonianza. L’incontro si svolge nel Salone Parrocchiale a partire dalle ore 21.00.
Per aiuto alla carità e alla Parrocchia
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