Il Vangelo della domenica
«Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28, 20)
Ecco il fondamento della Speranza cristiana : Gesù è con noi.
Non è una presenza vaga, ma quella di tutti i giorni, della quotidianità, di ogni momento della nostra vita. Sembra impossibile, eppure se impariamo ad osservare, vedremo la Sua presenza.
A volte vediamo delle coincidenze dettate dal caso, ma se affiniamo lo sguardo coglieremo sempre un filo rosso che le unisce tra loro.
E se lasciamo che sia Lui a dipanare la nostra giornata sulla Sua volontà non finiremo mai di stupirci.
A distanza di anni vedremo le tessere di un puzzle che si incastrano perfettamente dove non avremmo mai immaginato.
Giornata missionaria mondiale
La Giornata Missionaria Mondiale, che si celebriamo oggi, è un’occasione propizia affinché ogni battezzato prenda più viva coscienza della necessità di cooperare all’annuncio della Parola, all’annuncio del Regno di Dio mediante un impegno rinnovatoNel mutato contesto odierno, il messaggio di Benedetto XV è ancora attuale e stimola a superare la tentazione di ogni chiusura autoreferenziale e ogni forma di pessimismo pastorale, per aprirci alla novità gioiosa del Vangelo. In questo nostro tempo, segnato da una globalizzazione che dovrebbe essere solidale e rispettosa della particolarità dei popoli, e invece soffre ancora della omologazione e dei vecchi conflitti di potere che alimentano guerre e rovinano il pianeta, i credenti sono chiamati a portare ovunque, con nuovo slancio, la buona notizia che in Gesù la misericordia vince il peccato, la speranza vince la paura, la fraternità vince l’ostilità. Cristo è la nostra pace e in Lui ogni divisione è superata, in Lui solo c’è la salvezza di ogni uomo e di ogni popolo.
Per vivere in pienezza la missione c’è una condizione indispensabile: la preghiera, una preghiera fervorosa e incessante, secondo l’insegnamento di Gesù proclamato anche nel Vangelo di oggi, in cui Egli racconta una parabola «sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai» (Lc 18,1). La preghiera è il primo sostegno del popolo di Dio per i missionari, ricca di affetto e di gratitudine per il loro difficile compito di annunciare e donare la luce e la grazia del Vangelo a coloro che ancora non l’hanno ricevuta. È anche una bella occasione oggi per domandarci: io prego per i missionari? Prego per coloro che vanno lontano per portare la Parola di Dio con la testimonianza? Pensiamoci.
Riflessione nel giorno dedicato ai defunti
“Viene l’ora in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio” (Gv 5,25)
Nel mistero della santità c’è qualcosa che non può essere contenuto nei limiti di una giornata e nella consolante contemplazione della bontà. La gioia riposante di Ognissanti ha bisogno di una certezza fulgente di pietà e di misericordia.
Passano nubi sul cielo, ombre sui ricordi, tristezze in fondo all’anima. Usciamo di chiesa, ove abbiamo pregato e richiamato la bontà luminosa dei santi, e ci incamminiamo verso il cimitero, per parlare ai nostri morti e ascoltarli mentre parlano.
Prima, mi cantava nel cuore la comunione del bene, fatto palpito, lacrima, sacrificio in tante creature; ora, comunico con la miseria che il cimitero fissa in un abbraccio senza misura. Ci sono tutti, qui; ci verremo tutti. La sciocca diversità delle tombe non m’infastidisce più.
Qui sto bene, come in chiesa. Per molti dei miei parrocchiani il cimitero è l’unica chiesa. Fuori, posso aver torto; al cimitero, quando parlo, nessuno ha il coraggio di darmi torto. Il negare costa troppo, nonostante il dissolvimento. Non c’è più nulla di saldo e resisto nella speranza; non c’è più nulla di vivo e credo nella vita.
«Etiam si mortuus fuerit, vivet». “Anche se considerato morto, vive”
In questa resistenza illogica, di fronte allo sguardo desolato della morte che mi fissa da ogni tomba, c’è un nuovo argomento della mia fede che vince ogni disperazione.
Qui sono un altro!
C’è qualcuno dentro la realtà che passa. Quando il mio parroco finisce di parlare, sopra questo mare di croci, tra questo deserto e la vita, inavvertitamente, il ponte è già gettato. Sono di là con qualcuno cui voglio sempre bene: sono di là con qualcuno che mi traghetta sull’altra sponda.
I morti ci fanno anche questo dono. Il loro canto di fede e di speranza trasvola sui cuori che la desolazione del cimitero attanaglia. Chi ha cuore intende.
Don Primo Mazzolari
AVVISI
27 ottobre 2019
Festa dei Santi e commemorazione dei defunti
Nella prossima settimana la chiesa ci invita a vivere giorni di preghiera e di riflessione celebrando la Solennità dei santi e il ricordo dei defunti
Venerdì 1 novembre celebreremo la festa dei Santi e il giorno successivo ricorderemo i defunti.
Il 1 novembre le messe seguono l’orario festivo a partire dalla messa serale di giovedì alle ore 18.00
Sabato 2 novembre le messe seguono questo orario: ore 8.30 e alla messa delle ore 18.00 ricorderemo tutti i defunti dell’anno pregando in particolare per loro.
Sempre sabato al cimitero di Bruzzano ci sarà:
alle ore 8.30 la preghiera dell’Arcivescovo nella cappella
alle 15.30 la S. Messa sarà celebrata da Mons. Bruno Marinoni, vicario generale della Diocesi
Pregare per i defunti e visitare i cimiteri è un gesto di grande attenzione e affetto per chi è caro alla nostra vita.
Chi compie questi gesti potrà ottenere l’indulgenza plenaria per i propri defunti
Oggi in occasione della giornata missionaria e per sostenere l’opera di don Stefano in Zambia, in fondo alla chiesa troverete un libretto di racconti di Natale da acquistare e potrete in segreteria far celebrare S. Messe per i vostri defunti
Per sostegno ai lavori
IBAN – IT 87 W 03069 09606 100000066416
intestazione: Parrocchia San Nicola Vescovo in Dergano