Piccole Note – 23 giugno 2024

V domenica di Pentecoste

“Il Signore Gesù disse loro: «Ancora per poco tempo la luce è tra voi. Camminate mentre avete la luce, perché le tenebre non vi sorprendano; chi cammina nelle tenebre non sa dove va. Mentre avete la luce, credete nella luce, per diventare figli della luce”.

La liturgia rilegge in queste domeniche le grandi tappe della storia della salvezza. Nel nostro cammino siamo chiamati a imitare la scelta di fede di Abramo: egli «credette a Dio e ciò gli fu accreditato come giustizia». Anche noi dobbiamo avere questo coraggio, rinnovando la nostra fede in Gesù e riconoscendo in lui la Parola stessa di Dio: «Io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna». La Parola di Gesù è luce per il mondo: «Camminate mentre avete la luce, perché le tenebre non vi sorprendano. Mentre avete la luce, credete nella luce, per diventare figli della luce».

Testi per riflettere

Era il 1986 quando don Giussani si mise “sulle tracce di Cristo” con un gruppo di amici pellegrini. Anche allora la situazione in Terra Santa non era semplice, eppure il suo sguardo era fissato su altro. Meglio, guardava quei luoghi da un altro punto di vista. A Betlemme, dopo aver fatto leggere il Prologo del vangelo di Giovanni – «In principio era il Verbo […]. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» –, Giussani commenta: «È il metodo che in fondo Dio ha sempre seguito […] in tutte le circostanze in cui ha voluto dimostrare che era la sua potenza che dava consistenza alla realtà delle cose. […] Il Signore usa questo metodo per dimostrare che la potenza non è nostra, non sta nella nostra intelligenza, non è una nostra forza, ma è Suo Potere» (pp. 132-133).

Questo sentimento riempiva il suo cuore calpestando la terra di Gesù: «Tutto è avvenuto senza alcun clamore umano. Tutto il popolo ebraico e il grande Giovanni Battista […] aspettavano il Messia come qualcosa di clamoroso. Come qualcosa di eccezionale che avrebbe realizzato la giustizia nel mondo». E invece è accaduto come «un seme vivo che prorompe nella terra a dispetto di tutti i passaggi delle stagioni. E dapprima sembra una cosa di cui si può benissimo non tenere conto. Anche oggi, in mezzo alla guerra e al male che gli uomini si procurano con le loro stesse mani, Dio non cambia metodo. E anche oggi ci troviamo nella situazione dei discepoli sulla barca sballottata dalle onde, tutti presi dalla paura. «Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: “Maestro, non t’importa che siamo perduti?”. Si destò, minacciò il vento e disse al mare: “Taci, calmati!”. Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: “Perché avete paura? Non avete ancora fede?”» (Mc 4,37-40). Sono parole dette anche a noi oggi, quando ci lasciamo assalire dal panico pensando di essere alla fine. Ma il Signore è presente ed è Lui che rende sicura la nostra navigazione nel mare in tempesta. Sempre e solo Lui ha la forza di placare le acque. E questo ci riempie di stupore. (p. 95).

Ogni giorno siamo investiti da notizie sempre più tragiche e da analisi sempre più disperanti; sembra non ci sia via d’uscita, che la pace sia impossibile. E anche noi cristiani possiamo cedere a questo clima e perdere la speranza. Anche noi possiamo diventare come i discepoli di Emmaus, con i quali don Giussani invita a immedesimarci: «Noi camminiamo come cristiani tristi. La tristezza non viene dalla prova e dal dolore, la tristezza viene sempre dall’assenza di significato o dalla fragilità della ragione. La tristezza è sempre un interrogativo sul “vale la pena”, “vale proprio la pena?”, “sarà proprio così?”. In fondo la tristezza nasce da un’ultima scetticità. […] Ma il Signore che comprende la nostra situazione, la nostra umanità, non ci abbandona in questa tristezza. […] Il Signore, anche non riconosciuto, ci accompagna nei nostri passi sulla via» (pp. 169-170).

Quando ci lasciamo sopraffare dalla tristezza e dalla disperazione, trascuriamo un particolare essenziale, che cioè tutta la nostra speranza è in un uomo che è salito sulla croce per noi ed è risorto per liberarci dal male. La Chiesa è nata sotto la croce, dove il Figlio di Dio, coronato di spine, è diventato il re del mondo. Il suo cuore trafitto, per la potenza di Dio, ha trasformato un fallimento in vittoria.

Lasciamo che Cristo attraversi la terra arida del nostro cuore e la faccia germogliare della vita nuova che ci ha promesso, così che i nostri fratelli e le nostre sorelle, in Terra Santa e nel mondo, ritrovino speranza. È questa la nostra sicurezza, non saranno le nostre imprese a cambiare le sorti della guerra e dell’odio tra i popoli. Cristo in croce ce lo ricorda costantemente.

Il male del mondo ci interroga come cristiani. E Dio ci chiama a vivere la nostra vocazione in questa circostanza drammatica senza fuggire. Non ci spaventa il male, e non perché noi siamo forti, ma perché è forte Colui che è tra noi.

Brani dalla prefazione del Card. Pierbattista  Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, alla nuova edizione del libro “Sulle tracce di Cristo. Viaggio in Terrasanta con Luigi Giussani” di Luigi Amicone (Bur Rizzoli).

AVVISI

La quinta domenica dopo Pentecoste ci propone a cercare il volto di Gesù: è lui la luce che ci fa strada nel cammino della vita

Feste

Lunedì 24 giugno ricordiamo la Natività di San Giovanni Battista, il precursore e sabato 29 la solennità dei Santi Pietro e Paolo, i padri della Chiesa.

Oratorio

Continua l’avventura dell’oratorio estivo anche nella prossima settimana.

Possiamo accompagnare questa avventura con la preghiera o mettendoci a disposizione per le necessità che si manifestano.

Una richiesta

Come sapete la parrocchia è rimasta senza il sacrestano. Durante l’estate c’è la necessità di persone che custodiscano la Chiesa durante le ore di apertura e aiutino la pulizia. Chi può dare questo aiuto segnali il proprio nome ai sacerdoti o in segreteria.

Aiuto alla parrocchia

Vi ricordo anche l’aiuto alla parrocchia che potere sostenere con l’offerta domenicale o in questi altri modi.

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