II DOMENICA DI AVVENTO
I figli del regno
“In quei giorni venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaia quando disse: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!”
“Cambiate vita, perché il regno di Dio è vicino!”. Nel deserto della Giudea risuona con forza l’appello di Giovanni Battista. Egli intende scuotere le coscienze per aprire una strada che conduca a modi di pensare e di agire che esprimano il primato di Dio nella vita. Se la fede è un atto di confidente ubbidienza a Dio, il renderci conto delle nostre fughe e resistenze ci indurrà ad imboccare con decisione la via di una degna conversione, ossia di un fruttuoso e desiderato ritorno.
A proposito … Intervista a Eugenio Borgna
“È disumano uccidere la speranza di quei genitori”
«Bisognava ascoltare i genitori, seguire anche quell’ultima speranza di cura per Indi, quale diritto avevano i giudici inglesi di staccare le macchine contro la volontà della famiglia? Chi ha diritto di decidere se una vita è degna o no di essere vissuta?». Eugenio Borgna ha 93 anni, alla psichiatria ha dedicato tutta la sua vita, così alla cognizione del dolore e alla difesa della fragilità. Sul destino della piccola Indi, otto mesi, nata con una malattia mitocondriale rarissima, legata a un respiratore fin dalla nascita, tracheotomizzata, alimentata con un sondino naso gastrico, sottoposta a molteplici interventi, dice con gravità: «Sono dalla parte della speranza anche se questa fosse stata un’illusione». Un terreno delicatissimo professor Borgna. Tracciare confini netti può sembrare sempre arbitrario. Non crede però che di fronte a una vita così sofferente i giudici abbiano scelto per il bene della bambina? «No, assolutamente. Per due motivi. Se un grande ospedale come il Bambin Gesù di Roma si era offerto di accogliere Indi, mettendo a rischio la propria reputazione, perché vietare ai genitori di fare quest’ultimo tentativo? È disumano uccidere la speranza, anche se si rivelasse un’illusione». Un’illusione fatta di dolori indicibili a giudizio dei medici inglesi. «I medici italiani però avevano aperto uno spiraglio di speranza. Ritenendo di poter migliorare le condizioni di Indi. Portandola nel nostro paese avremmo compiuto un gesto di umanità sia verso i genitori che verso la bambina. Forse non c’era più nulla da fare ma in questo modo i genitori avrebbero avuto pace. E quante volte anche le prognosi più infauste di una équipe medica vengono smentite da una équipe diversa? Qui però c’è in gioco il senso stesso della dignità della vita». In che senso? Indi aveva otto mesi ed era in una condizione terminale. «Ma quale diritto avevano i giudici di decidere se la sua vita fosse o meno degna di essere vissuta? Nella mia professione ho sempre difeso esistenze che per altri erano vite a perdere». Negli ospedali psichiatrici? «Sì, quando erano pieni di malati abbandonati, considerati dei rifuti. Pur se curati molti non sono guariti, magari hanno vissuto poco, ma è stata loro restituita la dignità. Anche allora parte della medicina, di fronte alla non guarigione, proponeva l’abbandono dei pazienti. Se ci fosse stata anche una possibilità di cura su mille per Indi andava perseguita». Dunque in casi così disperati chi può decidere del destino di un bambino? «I genitori. Dovevano essere aiutati e ascoltati. La legge inglese ha calpestato ogni forma di umanità».
“La Repubblica” del 12 novembre 2023
AVVISI 19 novembre
- Avvento
Viviamo insieme la seconda domenica di avvento con il desiderio di accogliere il Signore come ci esorta il protagonista di questa domenica Giovanni Battista. Sia più intensa la preghiera e il desiderio di cambiamento
- Santi
In questa settimana ricordiamo martedì la festa della Presentazione di Maria al Tempio e mercoledì la festa di Santa Cecilia
- Incontri della Sala Frassati
Iniziano le attività della Sala Frassati rivolte in particolare alle persone anziane. Mercoledì inizierà la lettura insieme di un libro di Guareschi e via via le altre attività. Sul depliant trovate le iniziative del tempo di Avvento
- Benedizioni natalizie
Iniziamo questa settimana le benedizioni natalizie. Andiamo in alcune vie dove visiteremo le singole famiglie, ma chiediamo a chi abita nei caseggiati di rendere possibile un incontro familiare e comune con tutte le famiglie o all’ingresso o in qualche casa. Coloro che desiderano fare in questo modo avvisino in segreteria
- Incontri di Avvento
Venerdì 24 novembre alle ore 21.00 nel Salone Parrocchiale si svolgerà il secondo incontro di Avvento, intitolato “Il dramma della Terra Santa: drammi e speranze” Saranno con noi a parlarci di questo Padre Francesco Ielpo e Giacomo Gentile, ambedue conoscitori di quella terra che frequentano per portare aiuto. Ci porteranno testimonianze di speranza.
Sul tavolo dei libri è a disposizione per chi lo desidera il messaggio dell’Arcivescovo intitolato “Sette lettere per Milano” -riflessioni sulla visita pastorale.