V DOMENICA DOPO PENTECOSTE
«Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza
e tu hai insegnato nelle nostre piazze» (Lc 13, 26)
Si può benissimo stare a pochi centimetri da Gesù ed essergli sconosciuti. Si possono ricevere sacramenti in abbondanza e leggere libri di spiritualità e trovarsi ampiamente sorpassati da chi non ha mai potuto ascoltare il Vangelo.
Perché ciò che conta e ciò che resta è solo l’amore, il dono di sé ai fratelli, il decentrarsi vivendo per chi ci sta accanto o è nel bisogno. Non serve la vicinanza fisica, ma la conversione del cuore. Occorre lasciarsi trasformare da Lui, vivere la Parola fino ad essere Lui.
Letture per l’estate
La Tragedia della Marmolada
Tante domande apre la tragedia della Marmolada. Perché quelle vittime, perché a quell’ora? Perché Dio – se c’è – perché permette questo male?
Marmolada, la montagna che splende di rocce cristalline, dei suoi azzurri ghiacciai. Che ci parla di altezze, dell’uomo e di Dio. Che tanta bellezza sia diventata rombo di morte, in una luminosa giornata d’estate, è mistero. Cerchiamo di spiegare tutto, cerchiamo le ragioni, le cause, le colpe. Almanacchiamo per chiudere una domanda che ci fa male. Perché tutto questo dolore, perché il male che trasfigura e trasforma in mostruosità il dono di tanta struggente grazia?
Certo, il riscaldamento globale. Certo, l’imprudenza, l’imperizia, di scalatori improvvisati. E l’azzardo di guide che avrebbero dovuto frenare, spiegare una prudenza che non esclude la baldanza e il desiderio ardente, ma è rispetto, studio delle proprie forze. Tutto vero.
Epperò, qualcosa non torna. Nulla spiega in modo soddisfacente, nulla corrisponde del tutto alla nostra ragione. Perché quel giorno, perché quelle persone, perché così. Siamo in balia del caso, parrebbe.
Siamo appesi al filo che le Parche beffarde tessono e tranciano per noi, senza un preavviso, un motivo. Poi, pensiamo, capita sempre così. Perché quella malattia, perché la guerra, perché il dolore innocente, che non ha cause e motivazioni abbastanza valide, abbastanza convincenti. Perché Giobbe, così provato. E Giobbe non si piega, inerte e succube di fronte al male, ma lo interroga, e ne chiede conto al suo Creatore.
Ecco, “chi ha creato il mondo e ciò che contiene dà a tutti la vita e il respiro ad ogni cosa”. Perché allora la toglie, perché alcuni e non altri, perché. Giobbe chiama Dio a testimonio, lo accusa, lo spinge a palesarsi e ad abbracciare la sua miseria. Non ci sono risposte se non parziali al male, per chi non crede, che non ha risposte. E quindi presto o tardi esclude anche le domande. E per chi crede, le domande si affollano con un’urgenza più bruciante man mano che col tempo, il dolore si affaccia e provoca, scandalizza, interroga.
Però possiamo chiedere a Dio, e spingerlo a palesarsi, anche nel male, ad abbracciarci, e farcelo amico, perché passi con noi il tempo della prova, e noi con lui, nella croce. Non c’è altro da dire, che tener vivo questo perché, e prima o poi Dio parlerà. Se non Lui, chi altri? Se non Lui, che speranza avremmo di salvezza per i bambini innocenti straziati dalle guerre, negli ospedali? Se non a Lui, a chi chiedere che gli amici tolti alla montagna siano accolti in paradiso? È un canto bellissimo degli alpini, che su quelle montagne hanno dato la vita. E si trattava di colpa degli uomini. Allora la montagna era madre, copriva con la sua neve candida la loro fine prematura. Oggi è stata matrigna, perché la natura, checché ci raccontino, non ha anima e cuore, domina, quanto più cerchiamo di dominarla. Ma Dio ha creato l’uomo a sua immagine e ha dato la vita per l’uomo. Questo vince il male, anche quello che ci pare, a ragione, troppo lacerante e insensato.
Monica Mondo da “ il Sussidiario”
AVVISI 10 luglio 2022
- Continua la rilettura della storia della Salvezza cui apparteniamo: in questa domenica è indicato il peccato che segna la nostra vita ma insieme la bellissima intercessione nella preghiera di Abramo
- Ricordiamo lunedì 11 la Festa di S. Benedetto da Norcia, fondatore del monachesimo occidentale con la regola di vita “Ora et labora” che ancora ci affascina
- Ricordiamo ancora questa settimana martedì 12 i coniugi Luigi e Zelia Martin genitori di S. Teresa di Lisieux, giovedì 14 san Camillo de Lellis e sabato 16 la festa della Madonna del Carmelo
- Nel mese di luglio i campi gioco in oratorio saranno aperti dal lunedì al venerdì dalle ore 15.30 alle ore 19.00
- Trovate in segreteria la proposta di un viaggio in Terra Santa dal 31 dicembre 2022 al 7 gennaio 2023.
Un depliant spiega l’interessante proposta, il costo e tutto quanto è necessario per partecipare. Le iscrizioni si effettuano già da ora fino a esaurimento posti e comunque entro fine settembre
Per tutte le informazioni chiedete a don Mario.
Ci accompagnerà Padre Francesco Jelpo
Aiuto alla Chiesa
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intestazione: Parrocchia San Nicola Vescovo in Dergano
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