
Ultima dopo l’Epifania
(Sir. 18,11-14 – Sal. 102 – 2Cor 2,5-11 – Lc 19,1-10)
Nell’intenzione della liturgia di questa domenica, l’incontro di Gesù con Zaccheo è invito a riconoscere il primato dell’amore del Signore. Egli “è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”: il suo perdono supera ogni nostra aspettativa e raggiunge quanti sono disposti ad accoglierlo con un cuore libro da ogni pregiudizio e presunzione. Nell’anno del Giubileo, il dono dell’Indulgenza “permette di scoprire quanto sia illimitata la misericordia di Dio. Il Sacramento della Penitenza ci assicura che Dio cancella i nostri peccati. La Riconciliazione sacramentale non è solo una bella opportunità spirituale, ma rappresenta un passo decisivo, essenziale e irrinunciabile per il cammino di fede di ciascuno. Non rinunciamo dunque alla Confessione, ma riscopriamo la bellezza del Sacramento della guarigione e della gioia, la bellezza del perdono dei peccati!” (Papa Francesco)
NOTE CIRCA l’ENCICLICA DILEXIT NOS DI PAPA FRANCESCO
Il 5 giugno scorso Papa Francesco aveva preannunciato quella che sarebbe diventata la Quarta Enciclica del Suo Pontificato.
La temperie attuale presenta uno scenario più che inquietante, realmente drammatico: l’elenco delle guerre in corso, delle violenze e delle discordie, di una realtà sociale che presenta un volto sempre meno umano e sempre più calcolatore, porterebbe lontano e, forse, risulterebbe nullo, vista la pletora di notizie che ingorgano il nostro quotidiano.
Non sono le tecnologie a rovinarci la mente e la vita, è la postura con cui le accogliamo che ci impedisce di valutare con rigore e serenità il loro valore e il loro peso nelle nostre decisioni esistenziali. Francesco non ha abbattuto la scure e ci ha colpiti, ci sta conducendo a trovare e a riconoscere un’altra strada; infatti, parla di «un mondo che sembra aver perso il cuore».
Sembra. Sta a noi, nelle nostre mani e nella nostra intelligenza, deporre questo “sembra” nello stesso Cuore di Gesù Cristo, per imparare una nuova dimensione.
Per tutte queste ragioni, l’Enciclica si dimostra preziosa e colpisce il bersaglio nel suo centro, il sottotitolo ne è chiarificatore e dirimente: Lettera enciclica sull’amore umano e divino del Cuore di Gesù Cristo.
La Lettera è un testo elaborato, ricco di citazioni e di rimandi, radicato nella Scrittura, ma anche in dialogo continuo con la storia del mondo e della cultura passata e contemporanea.
Un altro vettore però attraversa tutte le pagine: il cuore stesso di Francesco che si spalanca, riversandosi su noi tutti che lo desideriamo accogliere. Quindi, vibra non solo la tradizione della Chiesa, l’irruzione dell’Altissimo nei suoi santi che ci donano la loro esperienza e desiderano contagiarci con la loro adesione di fede ardente, vibra lo stesso cuore del nostro Pastore, dono prezioso, perché odierno e dilaniato dalle distruzioni attuali ma anche, paradossalmente, unito e saldo perché vibra all’unisono con il Cuore di Gesù Cristo. Proprio con una giovane donna e giovane monaca, quale era Margherita Maria Alacoque, il disegno provvidenziale si dilatò: Gesù le apparve, affidandole la missione, ardua e complessa, di diffondere l’amore stesso di Gesù, per tutti ma, in modo del tutto particolare, abbracciando i peccatori fra i peccatori che muovono i loro passi nella nostra storia.
Una mossa che rivela l’Amore Trinitario, in un momento storico e politico quando l’Illuminismo avanzava e la spiritualità del Cuore di Cristo si dimostrò un argine contro la diffusa mentalità razionalistica.
Si scorra lo snodarsi delle sei parti in cui si articola l’Enciclica:
– L’importanza del Cuore: «Fin dall’antichità ci siamo resi conto dell’importanza di considerare l’essere umano non come una somma di capacità diverse, ma come un mondo animo-corporeo con un centro unificatore, che conferisce a tutto ciò che vive la persona lo sfondo di un senso e di un orientamento» (n. 3). La Parola scava più nel profondo: «Dice la Bibbia che “la parola di Dio è viva, efficace […) e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore” (Eb 4,12). In questo modo ci parla di un nucleo, il cuore, che sta dietro ogni apparenza, anche dietro i pensieri superficiali che ci confondono» (n. 4).
– Gesti e parole d’amore. «Il modo in cui Cristo ci ama è qualcosa che Egli non ha voluto troppo spiegarci. Lo ha mostrato nei suoi gesti. Guardandolo agire possiamo scoprire come tratta ciascuno di noi, anche se facciamo fatica a percepirlo» (n. 33).
– Questo è il Cuore che ha tanto amato: «La devozione al Cuore di Cristo non è il culto di un organo separato dalla Persona di Gesù. Ciò che contempliamo e adoriamo è Gesù Cristo intero, il Figlio di Dio fatto uomo, rappresentato in una sua immagine dove è evidenziato il suo cuore. In questo caso il cuore di carne è assunto come immagine o segno privilegiato del centro più intimo del Figlio incarnato e del suo amore insieme divino e umano, perché più dì ogni altro membro del suo corpo è “l’indice naturale, ovvero il simbolo della sua immensa carità”» (n. 48).
– L’amore che dà da bere: «La Bibbia mostra che al popolo che aveva camminato attraverso il deserto e che attendeva la liberazione era annunciata un’abbondanza di acqua vivificante:” Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza” (Is 12.3). Gli annunci messianici vennero assumendo la forma di una sorgente di acqua purificante: “Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati. […]. Metterò dentro di voi uno spirito nuovo” (Ez. 36,25-26). È l’acqua che restituirà al popolo un’esistenza piena, come una sorgente che sgorga dal tempio e riversa al suo passaggio vita e salute: “Vidi che sula sponda del torrente vi era una grandissima quantità di alberi da una parte e dall’altra. […] Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il torrente, vivrà […], perché dove giungono quelle acque, risanano, e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà” (Ez 47,7-9)” (n.93).
Chi sosterà su queste pagine, vedrà scorrere davanti a sé il volto di tanti santi e sante e potrà riconoscere colui o colei che più è vicino alla propria sensibilità e lasciarsi guidare dal suo esempio.
Avverrà anche un riconoscimento essenziale: «A un certo punto di questa contemplazione del cuore credente, deve risuonare quel drammatico appello del Signore: “Consolate, consolate il mio popolo” (Is 40,1). E ci tornano alla mente le parole di San Paolo, che ci ricorda che Dio ci consola “perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione con la consolazione con cui noi stessi siamo consolati da Dio” (2 Cor 1,4)» (n. 162).
– Amore per amore: «“Ho sete, una sete tanto ardente di essere amato dagli uomini nel Santissimo Sacra- mento che mi consuma. Eppure, non trovo nessuno che, secondo il mio desiderio, tenti di dissetarmi corrispondendo al mio amore”. La richiesta di Gesù è l’amore» (n. 166). «San Giovanni Paolo II ha spiegato che, offrendoci insieme al Cuore di Cristo, “sulle rovine accumulate dall’odio e dalla violenza, potrà essere costruita la civiltà dell‘amore tanto desiderato, il regno del cuore di Cristo”» (n. 182).
La sfida è aperta, sta a noi, al nostro cuore, accoglierla e renderla concreta nel nostro agire.
Cristiana Dobner OCD
AVVISI
- Domenica 2 marzo è la prima domenica del mese, vi ricordiamo la raccolta straordinaria per le opere della parrocchia, per mezzo delle buste, satispay e bonifico
- Domenica 2 marzo ore 16 in oratorio prepariamo le maschere, laboratorio di carnevale al bar
- Lunedì 3 marzo alle h. 21,15 nel salone parrocchiale l’associazione Dergano cultura propone l’incontro guidato di musica classica con il compositore Roberto Andreoni per introdurci al Giubileo.
- Giovedì 6 marzo in oratorio Festa di Carnevale
– ore 16,00 Momento di gioco e di canti per bambini e ragazzi
– ore 17,00 Grande spettacolo di animazione e magia - Mercoledì 5 marzo alle ore 12.30 siamo invitati al pranzo di carnevale presso il bar dell’oratorio, iscrizioni in segreteria.
- Venerdì 7 marzo in Sala Veronelli:
Alle h. 15,30 formazione adulti: “I profeti”. - Domenica 9 marzo inizia il tempo di Quaresima, al termine delle S. Messe ci sarà l’imposizione delle Ceneri
- Martedì 11 marzo, ore 8,30, al cimitero di Bruzzano si procederà alla esumazione di don Bruno De Biasio.
Alle 9,00 nella Cappella del Cimitero sarà celebrata una Santa Messa.
In Parrocchia sarà celebrata una Santa Messa in suffragio di don Bruno mercoledì 19 marzo ore 19:00.
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