Piccole Note – 09 febbraio 2025

V dopo l’Epifania

(Ez 37,21-26 – Sal 32 (33) – Rm 10,9-13 – Mt 8,4-13)

Quaranta giorni dopo il Natale, celebriamo la festa della Presentazione del Signore. Gesù è luce che si rivela alle genti e compie le attese di Simeone e Anna, nella cui storia è descritta tutta l’umanità in attesa del Signore. Questo Mistero illumina anche le due Giornate particolari, che ricorrono in questa prima domenica di febbraio, e il Giubileo che stiamo vivendo. Questo speciale Anno di grazia “possa essere per tutti un momento di incontro vivo e personale con il Signore Gesù. Oltre ad attingere la speranza nella grazia di Dio, siamo chiamati a riscoprirla anche nei segni dei tempi che il Signore ci offre. Guardare al futuro con speranza equivale anche ad avere una visione della vita carica di entusiasmo da trasmettere. L’apertura alla via con una maternità e paternità responsabile è la missione che il Signore affida agli sposi e al loro amore.” (Papa Francesco)

 


DALL’ ORDINARIO DEL NUOVO MESSALE AMBROSIANO 2024

Gesti e atteggiamenti del corpo

39. I gesti e l’atteggiamento del corpo, sia del sacerdote, del diacono e dei ministri, sia del popolo, devono tendere a far sì che tutta la celebrazione risplenda per decoro e per nobile semplicità, che si colga il vero e pieno significato delle sue diverse parti e si favorisca la partecipazione di tutti. Si dovrà prestare attenzione affinché le norme, stabilite da questo ordinamento e dalla prassi secolare del rito ambrosiano, contribuiscano al bene spirituale comune del popolo di Dio, più che al gusto personale o all’arbitrio.

L’atteggiamento comune del corpo, da osservarsi da tutti i partecipanti, è segno dell’unità dei membri della comunità cristiana riuniti per la sacra liturgia: manifesta infatti e favorisce l’intenzione e i sentimenti dell’animo di coloro che partecipano.

40. I santi Padri, profondamente consapevoli del carattere simbolico e del valore pedagogico della gestualità rituale, rivolsero una cura particolare alle diverse posture del corpo, quali la posizione eretta, rappresentativa della condizione propria del redento, reso libero dalla Pasqua di Cristo, lo stare seduti, segno del discepolo in ascolto o in meditazione, lo stare in ginocchio, segno di penitenza, supplica e adorazione (cf. Mt 2, 11); il capo devotamente inclinato, sostitutivo in certo modo dello stare in ginocchio.

a) I fedeli stiano in piedi dall’inizio del canto all’ingresso, o mentre il sacerdote si reca all’altare, fino alla conclusione dell’orazione all’inizio dell’assemblea liturgica compresa; durante il canto dell’Alleluia prima del Vangelo; durante la proclamazione del Vangelo; durante la preghiera universale o preghiera dei fedeli (secondo l’uso della tradizione ambrosiana, i fedeli possono anche inginocchiarsi, seguendo la monizione del diacono o di un ministro idoneo); all’orazione a conclusione della liturgia della parola;  durante l’incensazione la proclamazione del simbolo della fede e dall’orazione sui doni fino al termine della Messa, fatta eccezione di quanto è detto in seguito.

b) Stiano invece seduti durante la proclamazione delle letture prima del Vangelo e durante il salmo; all’omelia; durante la preparazione dell’altare mentre si esegue il canto dopo il Vangelo; alla preparazione dei doni all’offertorio e, se lo si ritiene opportuno, durante il sacro silenzio dopo la comunione.

c) S’inginocchino poi alla consacrazione, a meno che lo impediscano lo stato di salute, la ristrettezza del luogo, o il gran numero dei presenti, o altri ragionevoli motivi. Quelli che non si inginocchiano alla consacrazione, facciano un profondo inchino mentre il sacerdote genuflette dopo la consacrazione.

d) Durante la preghiera eucaristica, al momento dell’anamnesi-offerta, i fedeli possono imitare il sacerdote, allargando a loro volta le braccia in forma di croce.

e) Inoltre, durante il canto o la proclamazione del Padre nostro, si possono tenere le braccia allargate: questo gesto, opportunamente spiegato, si svolga in un clima intenso di preghiera.

Per ottenere l’uniformità nei gesti e negli atteggiamenti del corpo in una stessa celebrazione, i fedeli seguano le indicazioni che il diacono o un altro ministro laico o lo stesso sacerdote danno secondo le norme stabilite nel Messale.

Il silenzio

42Si deve anche osservare, a suo tempo, il sacro silenzio, come parte della celebrazione. La sua natura dipende dal momento in cui ha luogo nelle singole celebrazioni. Così, durante l’atto penitenziale e dopo l’invito alla preghiera, il silenzio aiuta il raccoglimento; dopo la lettura o l’omelia, è un richiamo a meditare brevemente ciò che si è ascoltato; dopo la comunione, favorisce la preghiera interiore di lode, di ringraziamento e di supplica. Anche prima della stessa celebrazione è bene osservare il silenzio in chiesa, in sacrestia, nel luogo dove si indossano le vesti liturgiche e nei locali annessi, perché tutti possano prepararsi devotamente e nei giusti modi alla sacra celebrazione.

 


AVVISI

  • Martedì 11 febbraio ricordiamo l’anniversario dell’Apparizione della Madonna a Lourdes. È la giornata di preghiera dei malati cui desideriamo dare la nostra attenzione: alle ore 16 celebreremo una S. Messa per loro durante la quale coloro che lo desiderano potranno ricevere il sacramento dell’Unzione degli Infermi.
  • Mercoledì 12 febbraio alle ore 12.30 ci sarà il Pranzo dell’Amicizia, per iscrizioni rivolgersi al bar e in segreteria
  • Giovedì 13 febbraio dalle 19.30 alle 21.30 nella Basilica di S. Ambrogio si terrà la veglia di San Valentino. Sono invitati i giovani (dai 18 anni in su) che desiderano proseguire con impegno e con gioia il cammino di coppia, coloro che già si stanno preparando al matrimonio.
  • Venerdì 14 febbraio alle ore 21.00 in sala Veronelli si terrà il primo incontro di introduzione alla Liturgia della Parola domenicale.
  • La Mostra sulla storia dei Giubilei sarà inaugurata sabato 15 febbraio ore 18,00 con la partecipazione del Prof. D. Zardin, curatore della mostra. La mostra rimarrà aperta fino a domenica 23 febbraio e sarà visitabile prenotandosi sull’apposito link nel sito della parrocchia S. Nicola in Dergano.
    Martedì 25 febbraio, ore 21, il teologo don Alberto Cozzi terrà un incontro sul tema “Pellegrini di speranza”.

 

AIUTO ALLA PARROCCHIA

L’aiuto alla parrocchia può essere sostenuta con l’offerta domenicale o in questi altri modi:

Bonifico: Banca Intesa
IBAN IT87W0306909606100000066416

Satispay: cerca (tra i negozi virtuali) Parrocchia Dergano e dona.