Piccole Note – 8 ottobre 2023

VI Domenica dopo il Martirio di Giovanni Battista

«Siamo servi inutili.  Abbiamo fatto quanto dovevamo fare» (Lc 17, 10)

Quell’aggettivo “inutili” riferito ai servi oltre a suonare un po’ sprezzante, appare anche strano. Il servo descritto dalla parabola infatti ha raccolto frutto nei campi e ha ristorato il padrone con il suo servizio, la sua opera quindi è stata innegabilmente utile. Sembra più fedele la traduzione “siamo semplicemente servi”. In ambedue i casi si sottolinea la gratuità del servire: non serviamo il Signore per guadagnarci qualcosa, ma perché siamo suoi, gli apparteniamo, da Lui abbiamo già ricevuto tutto. 

SINODO DELLA CHIESA

«Siamo qui per camminare insieme»

Ha preso inizio il 4 ottobre il Sinodo dei Vescovi sulla sinodalità cui partecipano 365 padri e madri sinodali.  Brani dell’omelia del Papa

«Questo è il compito primario del Sinodo: ricentrare il nostro sguardo su Dio, per essere una Chiesa che guarda con misericordia l’umanità. Una Chiesa unita e fraterna, o almeno che cerca di essere unita e fraterna, che ascolta e dialoga; una Chiesa che benedice e incoraggia, che aiuta chi cerca il Signore, che scuote beneficamente gli indifferenti, che avvia percorsi per iniziare le persone alla bellezza della fede. Una Chiesa che ha Dio al centro e che, perciò, non si divide all’interno e non è mai aspra all’esterno. Una Chiesa che rischia con Gesù. Così Gesù vuole la Chiesa, così vuole la sua sposa. Non siamo qui per portare avanti una riunione parlamentare o un piano di riforme. Il Sinodo non è un parlamento: protagonista è lo Spirito Santo. Siamo qui per camminare insieme con lo sguardo di Gesù, che benedice il Padre e accoglie quanti sono affaticati e oppressi. Lo sguardo benedicente del Signore invita anche noi a essere una Chiesa che, con animo lieto, contempla l’azione di Dio e discerne il presente. E che, fra le onde talvolta agitate del nostro tempo, non si perde d’animo, non cerca scappatoie ideologiche, non si barrica dietro convinzioni acquisite, non cede a soluzioni di comodo, non si lascia dettare l’agenda dal mondo». «Il Sinodo serve a ricordarci questo. La nostra Madre Chiesa ha sempre bisogno di purificazione, di essere “riparata”, perché noi tutti siamo un popolo di peccatori perdonati, sempre bisognosi di ritornare alla fonte che è Gesù e di rimetterci sulle strade dello Spirito per raggiungere tutti col suo Vangelo. Il momento di più frutto nel Sinodo sono i momenti di preghiera, anche l’ambiente di preghiera col quale il Signore agisce in noi. Lo Spirito Santo, poi, spesso frantuma le nostre aspettative per creare qualcosa di nuovo, che supera le nostre previsioni e le nostre negatività. Apriamoci a lui, lasciamo che sia lo Spirito Santo il protagonista del Sinodo. E con lui camminiamo, nella fiducia e con gioia».

A proposito di una certa pubblicità

Ci sono cose che non si possono dire, neanche lasciare intuire, meno che meno mostrare. Uno di questi è la speranza di un bambino di tornare a vedere i suoi genitori insieme. Un desiderio fisiologico, legittimo, ovvio, persino banale. Ma che non deve essere mostrato o raccontato perché tocca un dogma della società contemporanea, il divorzio. E sul divorzio non può essere gettata neanche una microscopica ombra. Neanche con uno spot. Tocca corde troppo delicate. Quelle dei molti adulti che hanno affrontato una separazione. Loro, secondo la società contemporanea, hanno diritto a soffrire, a star male, ad uscire con gli amici per affrontare il momento nero, a rifarsi una vita, a cercare la propria felicità e soprattutto a cercare la libertà se in famiglia si sentono oppressi. Ma mostrare che una bambina di cinque anni possa desiderare che i suoi genitori tornino insieme “fa discutere”, “divide”, “è uno stereotipo da abbattere”.  Lo spot è fatto bene, è delicato, commuove perché dice la verità. Quella che può anche far male. Quella che tutti sanno, ossia che la famiglia unita è meglio. Meglio di tutte le altre “opzioni” possibili sul campo. Lo sanno anche i separati che per primi avrebbero desiderato un finale diverso. E non possono che volerlo i bambini, frutto visibile e indivisibile dell’unione di mamma e papà. E non sono stereotipi. È naturale. Come il desiderio dei bambini di una famiglia unita.

AVVISI  8 ottobre   

Se tu sapessi ….   Festa di Dergano

In questa domenica che segue la celebrazione della Madonna del Rosario cade la festa della nostra parrocchia e dell’intero quartiere.

E’ l’occasione che ci è offerta perché la nostra comunità si raduni a celebrare la presenza di Colui che è il senso della nostra esistenza e speranza per la vita di tutti. Per questo ci ritroviamo a celebrare l’Eucaristia e attraverso incontri significativi e di convivenza desideriamo rivivere il compito che ci è affidato.

La giornata della festa

Sabato sera si potrà cenare insieme e partecipare ad un concerto musicale.

Domenica durante le messe – in particolare alle ore 10.00 – pregheremo per la nostra comunità e per le famiglie che vivono nel quartiere.

Nel pomeriggio – insieme a momenti di attrazione – vi sarà un incontro particolarmente significativo. Alle ore 17.30 nel salone ascolteremo la vicenda affascinante del medico giapponese Tagashi Nagai dalla voce della dott. Paola Marenco e insieme le testimonianze di carità dall’Ucraina da Elena Mazzola.

La giornata si concluderà con la possibilità di cenare e di partecipare ad un concerto.

Lunedì 9 alle ore 11.00 celebreremo la S. Messa per i defunti della parrocchia con presenti i sacerdoti del decanato e i sacerdoti che hanno prestato servizio nella nostra parrocchia.

Vita in oratorio

  • Riprende l’attività dell’oratorio, in particolare il catechismo con l’incontro con i genitori dei ragazzi di 3° elementare
  • Ha inizio anche il doposcuola nei pomeriggi di martedì e giovedì. Occorrono però volontari che seguano nello studio gli studenti.

Offerte per la Chiesa: la nostra parrocchia ha grande necessità di  contributi  per la manutenzione delle opere parrocchiali. La festa è una occasione anche per questo sostegno.