V DOMENICA DOPO PENTECOSTE
«Molti credettero in lui, ma, a causa dei farisei, non lo dichiaravano» (Gv 12, 42)
Rispetto alla Luce che Gesù porta nel mondo ci sono tre diversi comportamenti.
Quello di chi non la riconosce e non si lascia illuminare.
Quello di chi crede ma non ha sufficiente coraggio di professare questa fede.
Quello di chi lascia risplendere di questa Luce la propria vita e diventa lampada per illuminare gli altri.
Che il Signore ci aiuti ad appartenere alla terza categoria e ad essere anche solo dei lumini sulla strada dei nostri fratelli, perché anche la luce di un cerino nella notte fonda può essere determinante.
Letture dell’estate
A proposito del disegno di Legge Zan
Il disegno di legge Zan sta provocando discussioni e riflessioni contrastanti. Il settimanale “ Tempi” ha intervistato a tal proposito Mons.Camisasca, Vescovo di Reggio
Monsignor Massimo Camisasca, vescovo di Reggio-Emilia Guastalla e attento osservatore delle vicende italiane, ha accettato di rispondere a qualche domanda. Per Camisasca è, però, innanzitutto doverosa una premessa: «Non vi può essere alcun dubbio sulla lotta ad ogni forma di razzismo e discriminazione. È stato Cristo a rivelare Dio come padre e i figli come fratelli ponendo nella storia dell’uomo un seme che ha portato lentamente ad uno sguardo nuovo, promuovendo l’uguale dignità di ogni persona davanti alla società e a Dio stesso. Non possiamo perciò accettare discriminazioni in base al colore della pelle, alla provenienza sociale, al sesso, alla credenza religiosa, eccetera».
Monsignor Camisasca, perché sottolinea questo?
È importante farlo perché non vi è nessuna distanza tra la fede cristiana e il riconoscimento della dignità dell’uomo. È vero, nella storia ci sono stati esempi di discriminazione, ma l’uomo apprende lentamente ciò che Dio insegna. Questo è avvenuto in ogni campo; anche in quello di coloro che affermano di essere paladini della libertà ci sono state manifestazioni di emarginazione e lotta contro la dignità dell’uomo.
Gli italiani sono razzisti e omofobi?
Ritengo che il popolo italiano, generalmente ma non genericamente parlando, non sia un popolo razzista. Ci sono, è vero, manifestazioni di razzismo, anche gravi, soprattutto aizzate dalla logica dei social, ma il popolo italiano ha dimostrato e dimostra ogni giorno di essere un popolo accogliente e attento di fronte ai pericoli delle discriminazioni.
L’Italia ha bisogno che il ddl Zan diventi legge dello Stato?
Penso che la legislazione civile e penale della Repubblica italiana abbia già al proprio interno le leggi per condannare ogni forma di discriminazione. Non occorreva, a mio parere, una nuova legislazione. Ora, soprattutto, non occorre una nuova legislazione che metta in pericolo quelle libertà ricordate nel comma 1 dell’accordo di revisione del Concordato del 1984. Così come non sono necessari articoli che mettano in pericolo la libertà di pensiero dei cristiani o di quanti hanno a cuore che un bene non vada a lederne un altro. Questo è il senso dell’intervento della Santa Sede e questo è il senso dei richiami precedentemente fatti dal cardinale Bassetti che chiedeva una revisione attenta dell’articolato di questa legge.
Un altro tema molto sentito è quello che riguarda la libertà di educazione. Secondo l’articolo 7 del ddl Zan le scuole, anche quelle d’ispirazione cattolica, non sarebbero esentate dall’organizzare la Giornata nazionale contro l’omofobia.
Io sono sempre preoccupato quando lo Stato pensa a se stesso come al grande educatore del popolo. Lo Stato non ha il compito di educare, ma di coordinare e sostenere le agenzie educative già presenti nella società civile. Uno Stato educatore sarà inevitabilmente uno Stato totalitario.
In questi mesi il dibattito italiano è stato spesso inquinato da un pregiudizio. Anche chi ha contestato con argomenti razionali il ddl è stato spesso squalificato come omofobo e intollerante. Una accusa mossa addirittura nei confronti del mondo femminista e di Arcilesbica, che hanno in diverse occasioni espresso forti riserve sulla norma. Monsignor Camisasca, secondo lei di cosa c’è bisogno oggi in Italia per ritrovare un terreno comune di dialogo?
Bisogna creare luoghi di ascolto. Oggi non ci si ascolta più. Si procede secondo delle direttive politiche che prescindono dall’ascolto reciproco. Oggi la politica prevale sul bene della persona e della società.
AVVISI
- Santi
Martedì 29 giugno ricordiamo la solennità degli apostoli Pietro e Paolo: a loro affidiamo la vita della Chiesa in questo momento di particolare fatica.
Sabato 3 luglio celebriamo la festa dell’apostolo San Tommaso
- Oratorio
L’oratorio estivo continua in questa ultima settimana.
Desideriamo ringraziare tutti coloro che hanno permesso una così ricca esperienza da don Gabriele, agli educatori, alle mamme e a tutti gli animatori.
Hanno inizio ora le settimane di vacanza per i ragazzi delle medie e delle superiori. Li accompagniamo con la preghiera e l’augurio di una felice riuscita
- Consiglio Pastorale
Mercoledì 30 giugno è convocato il Consiglio Pastorale con all’ordine del giorno una riflessione sulla ripresa di tutte le attività per il prossimo autunno e l’inizio della preparazione della visita pastorale
- Pellegrinaggio in Terra Santa
Nell’anno che ricorda gli 80 anni della consacrazione della Chiesa, anche per la richiesta di amici e parrocchiani, si è pensato alla possibilità di un pellegrinaggio in Terra Santa nel periodo natalizio, dal 2 al 8 gennaio 2021.
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