Siamo tutti in attesa: l’attesa è la caratteristica della vita di ciascuno e la sentiamo presente in modo particolare in questo tempo.
E’ l’attesa della fine della pandemia, l’attesa che inizi un’altra fase della nostra vita che soddisfi il desiderio di uscire almeno per qualche momento e di ritrovarsi finalmente con gli amici.
C’era un popolo intero che viveva una grande attesa e andava a cercare Giovanni Battista che pareva portare una novità dentro l’esistenza di ognuno invitando a un cambiamento di vita.
Ma Giovanni Battista era anch’egli un uomo in attesa e appena vide Gesù arrivare tra la folla lo indicò come Colui da seguire: “Ecco l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo “. Lo vede, lo riconosce e lo indica.
A volte noi cristiani viviamo come se fossimo seguaci di qualcuno che è vissuto e morto quasi duemila anni fa e di cui si conserva la memoria e si osserva la dottrina, non come discepoli di qualcuno che è risorto, che è tuttora vivente e sorgente di vita vera per quanti lo seguono. Qualcuno che vale la pena seguire ora.
Eppure Egli ha assicurato: ≪Ecco io sono con voi fino alla fine dei secoli≫; e ha promesso nel modo più semplice: ≪Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io, in mezzo a loro≫.
Essere riuniti “nel suo nome” è un modo ebraico di esprimersi che può significare “a causa di Gesù” o “per Gesù” o tutte e due le cose insieme.
Se teniamo conto di tutto il Vangelo, ci appare chiaro che Gesù, più di qualsiasi altra cosa, vuole che noi ci amiamo scambievolmente come lui ci ha amato. Se siamo veramente uniti nell’amore di Gesù, Egli è certamente tra noi, come ci ha promesso: è vivo, è nostro contemporaneo.
Molti consideravano il cristianesimo come un fatto religioso strettamente personale da vivere individualmente, ciascuno per proprio conto, andando in Chiesa.
Ma questa emergenza ci sta facendo scoprire una dimensione nuova ed evangelica: la possibilità di vivere la Chiesa insieme nelle nostre case, di rompere il muro di una impigrita riservatezza. Le nostre famiglie, inizialmente sorprese nell’iniziare a vivere la preghiera in comune, sono – pur con tante fatiche – la certezza della presenza di Gesù, capace di generare un’affezione nuova anche in situazioni di fatica e privazione.
Sarebbe triste se questa possibilità che ci è stata offerta, si perdesse nel tempo. Nelle nostre famiglie a ciascuno di noi è affidato il compito di richiamare l’altro a guardare Gesù presente, “Ecco l’Agnello di Dio“, dentro la quotidianità, in mezzo anche a tante difficoltà.
Riconoscere Gesù in mezzo a noi significa sentirsi più vitalmente innestati nella vita del suo Corpo, la Chiesa.
Così anche se si chiudessero – Dio non voglia! – tutte le nostre chiese o tutte le nostre cattedrali, questa chiesa viva, fatta di pietre vive che custodiscono Gesù fra loro, non potrà essere distrutta.
Saremo così sempre pronti a indicare Gesù come Colui che, non solo il nostro cuore ma l’esistenza di tutti, soprattutto in questo tempo tribolato, desidera.
Buona settimana nella speranza
I vostri sacerdoti don Mario, don Giorgio, don Gabriele
AVVISI DOMENICA 26 aprile
Celebrazioni
Continuiamo ad accompagnarci nella preghiera con le trasmissioni in streaming dell’Eucaristia con questi orari:
Domenica 19 aprile ore 10.30
Da lunedì a sabato ore 8.30
Sito www.dergano.org
you tube parrocchia san Nicola in Dergano
Invitiamo chi lo desidera a seguire la messa del Papa ogni mattino alle ore 7.00 su TV2000
La nostra chiesa negli orari previsti 7.30 -12.00/16.00- 19.00 rimane aperta per una visita e la preghiera personale.
Venerdì 1 maggio alle ore 21.00 parteciperemo all’atto di Affidamento a Maria dell’Italia con la recita del S. Rosario guidato dal Presidente della CEI Card. Gualtieri dal Santuario Madonna della Fonte di Caravaggio TV 2000 can.28
Carità
Si moltiplicano le richieste di aiuto di persone in difficoltà
In chiesa potete portare generi alimentari che poi vengono offerte alle famiglie bisognose dagli incaricati nei giorni di lunedì e giovedì dalle 17.00 alle 18.30
Parrocchia
Cari parrocchiani e amici, in questi giorni tribolati ed incerti anche la nostra Parrocchia è messa alla prova e privata della partecipazione fisica di tutti voi alla sua vita in tanti aspetti. Questo ha comportato anche l’assenza del sostegno che ne permetteva le opere di carità, la sussistenza e la gestione delle spese. Ora, dopo tante settimane senza le offerte domenicali e vari altri contributi come l’oratorio e il bar, l’assenza di questo prezioso aiuto inizia a farsi sentire. Vi chiediamo, per quanto possibile, di continuare a sostenere la nostra chiesa continuando a donare personalmente ai sacerdoti e anche in una modalità nuova, adeguata alla circostanza che stiamo vivendo.
Chi avesse desiderio di contribuire economicamente, potrà farlo donando al fondo di solidarietà per la carità e alle necessità della parrocchia con:
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- Donando personalmente ai sacerdoti