PENULTIMA DOPO L’EPIFANIA
«Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?» (Gv 8, 5)
Un bel dilemma. Eseguire ciò che la legge indica o sorvolare sull’adulterio di questa donna? Giustizialismo o buonismo?
Per Gesù entrambe le soluzioni sono insufficienti. E a sorpresa indica una terza strada: la misericordia. Che non le cancella, ma le sovrasta. Perché immette un ingrediente che nelle prime due era assente: l’amore. La legge senza l’amore schiaccia e condanna l’uomo. La superficialità nei confronti del peccato fa soffrire altri e disorienta. Solo l’amore educa: risolleva e illumina, offre un nuova insperata possibilità, accende sempre la vita. Solo l’amore è sempre in favore dell’uomo.
A quarant’anni dall’ingresso di Carlo M. Martini in Diocesi (10 febbraio 1980)
Il primo saluto alla città
Ecco dunque il primo sentimento con il quale vengo a voi: la gioia e la gratitudine perché mi è dato partecipare alla ricchezza di questa Chiesa. Ricchezza che non è un bene astratto o generico, ma è data oggi dalla fede vissuta, dalla preghiera, dalla cordialità, dallo spirito di sacrificio, dalla fraternità e dall’amicizia dei milioni di uomini e donne che mi vengono e mi verranno incontro pronti a uno scambio sincero di doni spirituali. A questi sentimenti si unisce in me una serenità di fondo, che non è basata su facili e ingenui ottimismi o sul chiudere gli occhi di fronte ai momenti gravi e dolorosi che stiamo attraversando nella nostra società, bensì sulle motivazioni che mi spingono a venire tra voi per associare la mia vita alla vostra. […]
Che cosa mi attendo? Ovviamente attendo e desidero una corrispondenza, una risonanza nei vostri cuori del dialogo di fede, che si esprimerà con parole e gesti nella preghiera comune e nell’incontro. […]
D’altra parte non mi nascondo che le situazioni nelle quali siamo chiamati a operare sono complesse e difficili… Ma esse non intralciano il cammino della parola di Dio. Anzi noi sappiamo che il Vangelo è stato proclamato fin dall’inizio in situazioni drammatiche e confuse. Gesù ha operato in un tempo e in una terra gravidi di malintesi, e ha pagato con la vita il suo coraggio di predicare la parola in tali circostanze. Ma niente può arrestare la corsa della parola di Dio. Gesù Risorto vive in noi e continua in noi a predicare il suo Vangelo. È pensando a queste cose che ho scelto come motto episcopale una parola di san Gregorio Magno nella Regola pastorale. Egli ricorda come Gesù è fuggito di fronte alla richiesta di coloro che volevano farlo re, ma si è offerto liberamente a coloro che lo cercavano per farlo morire. Di qui san Gregorio deduce che il pastore deve: «Per la verità amare le avversità ed essere cauti e guardinghi di fronte al successo».
La Madonnina che veglia dall’alto del Duomo interceda per noi e ottenga a me e a tutti i credenti di questa diocesi, in particolare ai sofferenti, lo spirito di fede e la libertà interiore che permettono di scorgere in ognuno dei nostri fratelli il volto di Cristo.
AVVISI
Oggi si celebra la domenica della divina clemenza: segno della misericordia di Dio che abbraccia la nostra vita.
Carnevale
Domenica 23 febbraio con i ragazzi in oratorio festeggiamo il Carnevale: nel pomeriggio a partire dalle ore 15 ci saranno giochi e sfilate. All’interno della festa i bambine e le bambine del Derganino rappresenteranno una favola in musica intitolata “Il Drago vecchio”.
Banco di solidarietà
Sabato 22 febbraio dalle h. 16,00 alle h. 18,00 si raccolgono generi alimentari non deperibili a favore delle famiglie bisognose della parrocchia.
Gita sulla neve
Domenica 8 marzo si terrà la gita sulla neve. Iscrizioni in segreteria parrocchiale fino esaurimento posti.