Domenica delle palme
«Maria allora prese trecento grammi
di profumo di puro nardo, assai prezioso,
ne cosparse i piedi di Gesù,
poi li asciugò con i suoi capelli»
(Gv 12, 3)
È proprio un gesto sorprendente, bello, quello di Maria: intimo, silenzioso, pieno di tenerezza. Un’iniziativa che nasce d’istinto, dal cuore, non dal calcolo, è come una risposta incontenibile per quanto si è ricevuto. Quando ci si sente molto amati, si deve pur fare qualcosa!
Per chi è abituato a fare tutto e solo ciò che è scritto e ciò che è dovuto, questi gesti non passano neanche per la testa. Ma per chi è entrato con Gesù in una relazione d‘amore sono gesti naturali.
La Settimana Santa
Viviamo in questi i giorni gli eventi centrali della nostra Redenzione, il nucleo essenziale della nostra fede. Partecipiamo con attenzione a questi giorni per aderire in modo generoso a Cristo, morto e risorto per noi.
Giovedì Santo. L’apostolo Paolo confermava i primi cristiani nella verità del mistero eucaristico: «Il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: “Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me”. Sotto le specie del pane e del vino, Egli si
rende presente in modo reale col suo corpo donato e col suo sangue versato quale sacrificio della Nuova Alleanza. Con suggestivo rito, ricorderemo, inoltre, il gesto di Gesù che lava i piedi agli Apostoli. Un atto che rivela il suo amore sino alla fine, un amore infinito, capace di abilitare l’uomo alla comunione con
Dio e di renderlo libero.
Al termine della liturgia del Giovedì santo, la Chiesa ripone il Santissimo Sacramento in un luogo appositamente preparato, che sta a rappresentare la solitudine del Getsemani e l’angoscia mortale di Gesù. Davanti all’Eucarestia, i fedeli contemplano Gesù nell’ora della sua solitudine e pregano affinché cessino tutte le solitudini del mondo.
Il Venerdì Santo. Gesù ha voluto offrire la sua vita in sacrificio per la remissione dei peccati dell’umanità, scegliendo a tal fine la morte più umiliante: la crocifissione. Esiste una connessione fra l’Ultima Cena e la morte di Gesù. Nella prima Gesù dona il suo Corpo e il suo Sangue, ossia la sua esistenza terrena, se stesso, anticipando la sua morte e trasformandola in un atto di amore. Così la morte che, per sua natura, è la fine, la distruzione di ogni relazione, viene da lui resa atto di comunicazione di sé, strumento di salvezza e proclamazione della vittoria dell’amore.
Il Sabato Santo è caratterizzato da un grande silenzio. In questo tempo di attesa e di speranza, i credenti sono invitati alla preghiera.
Nella notte del Sabato Santo, durante la solenne Veglia Pasquale, tale silenzio sarà rotto dal canto dell’Alleluia, che annuncia la resurrezione di Cristo e proclama la vittoria della luce sulle tenebre, della vita sulla morte. La Chiesa gioirà nell’incontro con il suo Signore, entrando nel giorno della Pasqua che il Signore inaugura risorgendo dai morti.